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Una lavanderia industriale 4.0 porterĂ  decine di posti di lavoro

Importante investimento del gruppo Atefi, sarà utilizzata l’acqua piovana e l’energia prodotta dal fotovoltaico. Settanta assunzioni a settembre 2022

Il gruppo italo/svizzero Atefi, presente sul territorio da oltre 30 anni nel campo dell’import-export e forniture industriali anche nel campo aeroportuale, dopo aver rilevato la storica lavanderia industriale, ha acquisito un complesso immobiliare, abbandonato da anni, che dovrà diventare la nuova sede logistica del gruppo.

In questa ottica, è notizia di questi giorni, ha concluso una trattativa per il raddoppio e l’ammodernamento del ciclo produttivo, proiettando la lavanderia industriale nell’automazione 4.0 che sarà operativa nell’ottobre 2022, potenziando l’attuale sede di via Olbia n. 1, con la nuova destinazione nei capannoni acquisiti in via Arbatax, dove verrà gestita esclusivamente la clientela ho.re.ca. (acronimo di hotellerie-restaurant-café) di lusso. E ci saranno decine di assunzioni (la ricerca di personale inizierà a settembre 2022, l’apertura del nuovo complesso è prevista a ottobre 2022)

Come si spiega in una nota, la produttività di una lavanderia industriale dipende dall’impiego di processi continui e dalla trasparenza dei flussi di merce. Grazie alla crescente digitalizzazione e al collegamento sistematico dei dati, la movimentazione dei manufatti tessili viene ulteriormente ottimizzata. «Perché una lavanderia possa valutare la propria situazione economica, calcolare i prezzi e gestire i processi in modo efficiente, occorrono dati affidabili», spiega Martin Rauch, ceo di Jensen-Group, leader mondiale nella produzione di macchine per lavanderia con la quale l’azienda sta sviluppando il progetto di lavanderia 4.0. Aggiungono i promotori: «Ammodernamento non solo digitale ma anche delle attrezzature, con nuovi mangani, nuove lavacontinua, nuove piegatrici e impacchettatrici, che significa una maggiore sensibilità, riducendo drasticamente i consumi energetici, utilizzo di detergenti a salvaguardia dell’ambiente, e degli operatori stessi». Non solo: «Un altro passo importante che abbiamo scelto di compiere è stato quello di sposare una tutela ambientale. L’azienda sarà alimentata da un bacino che attraverso un depuratore utilizza l’acqua piovana raccolta durante la stagione invernale. Ogni giorno attraverso un sistema di riciclo l’acqua viene depurata ed utilizzata nuovamente, così da non avere sprechi. Saranno abbandonati gli oli combustibili btz (basso tenore di zolfo), e sarà installata una modernissima caldaia alimentata anche con materiali naturali, raggiungendo così un tasso di inquinamento pari allo zero. L’energia elettrica sarà interamente approvvigionata da un innovativo impianto fotovoltaico, che alimenterà anche le colonnine di ricarica degli automezzi impiegati nelle consegne, da prima nei centri storici, per poi estendersi all’intera flotta aziendale, l’energia del sole sarà quindi il nostro motore. L’azienda ha anche già iniziato le pratiche per le certificazioni ambientali e di processo produttivo green».

E in merito alla nuova occupazione: «L’investimento importante sarà a servizio anche della tutela dei lavoratori, vero motore della riuscita del progetto. Sono previste nuove assunzioni per non meno di settanta unità, da inserire nel nuovo comparto e di una decina nel vecchio sito. La mission aziendale è semplice: presenza e disponibilità costante e giornaliera, qualità alta, zero sprechi e tutela dell’ambiente, con un basso impatto ambientale, cura del nostro personale e dei loro bisogni per noleggiare sempre biancheria pulita a prezzi competitivi e vantaggiosi. Il plus per la clientela ho.re.ca. consisterà anche nel poter disporre di biancheria personalizzata, rinnovata stagionalmente, in consegna ogni giorno dell’anno, festività comprese». Nello stabilimento attuale sono impiegate 15 persone.

 
03/10/2021

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